Gemona e le sue terre sono state per secoli il luogo di passaggio obbligato per chi transitava verso l’Europa centrale. Durante la dominazione dell’Impero asburgico questo territorio non rappresentava soltanto una delle vie di accesso a Vienna, ma anche una zona dove reperire manodopera specializzata. Molti artigiani e operai partivano stagionalmente dal Gemonese per lavorare
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In Carnia, nella Val Canale, nel Canal del Ferro e in tutta l’area delle Dolomiti Friulane, la pratica della malga è millenaria. Per generazioni le famiglie si sono tramandate la tecnica di preparazione del formadi di mont, detto çuç nella tradizione friulana.
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A Timau, frazione del comune di Paluzza, sopravvive la tradizionale preparazione di un “pesto” che propone un prodotto particolare della montagna friulana. Si tratta di un impasto di lardo bianco, speck, pancetta affumicata e l’aggiunta di qualche erba aromatica.
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La coltivazione del melo nel territorio montano della nostra regione, nei territori delle province di Pordenone e di Udine, risale ai tempi della dominazione romana. Nell’ultimo secolo la maggior parte delle mele coltivate venne soppiantata da poche moderne varietà commerciali, di provenienza extralocale.
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Nel piccolo centro del Pordenonese, si coltiva fin dall’Ottocento il fagiolo, minuscolo per dimensione ma enorme per “potere” economico: a quel tempo infatti il suo prezzo superava quello dell’avena e del granturco.
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La Val di Resia comincia a Resiutta, un piccolo paese collocato all’imboccatura stretta e angusta della vallata che, dopo alcune curve, si apre improvvisamente e sale fino alle pendici del Monte Canin.
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