Dalla A di “agricoltura” alla Z di “zappare” Cinzia Scaffidi, vicepresidente di Slow Food Italia e direttrice del Centro studi Slow Food, racconta come è cambiato il linguaggio del cibo e quali parole utilizziamo quando ci orientiamo, scegliamo, consumiamo, difendiamo o bistrattiamo il nostro cibo quotidiano. Lo fa con uno stile asciutto e insieme ricco di spunti di riflessione nel suo ultimo libro.
Di tutte le parole che oggi si spendono per raccontare, discutere, osannare, esaltare, denigrare, promuovere, vendere il cibo, Scaffidi ne ha scelte cento.
Non mancano ovviamente le tre che compongono ormai il motto di Slow Food, ovvero “buono, pulito, giusto”, ci sono anche parole che costituiscono un vocabolario di tutti che esige però costanti approfondimenti, messe in discussione, che stimola domande e per questo aiuta a prendere coscienza di quanto il cibo e le nostre scelte quotidiane ad esso connesse siano essenziali.
Riflettere sulle parole genera consapevolezza, la possibilità di andare oltre l’ “etichetta” perché il cibo non è solo un elenco di ingredienti più o meno genuini, nemmeno il bel piatto che si appronta in tv sotto i riflettori o che si porta semplicemente in tavola ogni giorno. Il cibo che ci nutre è soprattutto tutto quello che sta dietro e dentro quello che vediamo e assaporiamo o che descriviamo usando appunto parole.
Il libro di Cinzia Scaffidi aiuta a fare proprio questo: a conquistare attraverso le parole, le esperienze e le riflessioni che necessariamente le accompagnano un pezzetto di libertà in più come consumatori, o meglio come “co-produttori”.
Slow Food è il movimento per il diritto al piacere e alla convivialità: al termine della presentazione non mancherà un calice di buon vino descritto e raccontato dagli autori di Slow Wine (la guida ai vini di Slow Food).
Vi aspettiamo numerosi!!!
Luogo, data e ora
Sabato 7 febbraio 2015 alle ore 11.00
Libreria Tarantola – via Vittorio Veneto, 20 a Udine