Slow Food Day 2016 – Friuli – Visita guidata al Mulino Zoratto

“Voler bene alla Terra” è lo slogan che accompagnerà questa edizione e permetterà alla rete Slow Food presente sul territorio di parlarvi dei 10.000 Orti in Africa e dei Presìdi Slow Food, dell’Arca del Gusto e de i Mercati della Terra, degli Orti scolastici e dei tanti progetti locali che promuovono un’alimentazione sana e naturale.

La condotta del Friuli vi propone due momenti per incontrarci, parlarci e presentare realtà non sempre conosciute e apprezzate.

Cristian Zoratto, mugnaio e battitore di baccalà, Graziano Ganzit, Gabriele Tavano, azienda agricola da tre e produttore di mais biologico, Giorgio Dri, vecchia conoscenza SF, ci presenteranno e racconteranno il mondo del mais, la sua lavorazione e la “vera” storia baccalà!!!

Il mulino Zoratto, la cui costruzione risale al Quattrocento come “mulino di Bert”, è azionato dalla roggia di san Odorico che attraversa la pianura friulana, da Gemona allo Stella, alimentandosi, all’altezza di Codroipo, dalle copiose acque di risorgiva. Nel mulino vengano eseguite due distinte lavorazioni (che trovano una mirabile sintesi nel piatto: polenta e baccalà): la produzione di farina e la battitura dello stoccafisso.

Le farine (generalmente di produzioni locali, biologiche, di antiche varietà) sono ricavate da farro, frumento e mais, i cui chicchi vengono frantumati da macine in pietra, che girano lentamente: in un’ora si ottiene appena un quintale di farina, con altri mulini quattro e nell’industria molitoria si può arrivare anche a 250-300 quintali!

Lo stoccafisso (che nella nostra regione e in Veneto chiamiamo impropriamente baccalà) viene battuto da un maglio di legno (la parte battente) e pietra (la parte fissa): il risultato è uno stiramento delle fibre dello stoccafisso (che proviene dalle isole Lofoten, Norvegia) e non una loro rottura.

Luogo, data e ora