Secondo Gianni Mura, giornalista e scrittore, il Commissario Maigret «si consegnava al piacere del cibo … con calma, lentamente» ed «è facile immaginare Maigret ‘slow food’ … soprattutto per una questione di pelle, di sensibilità». Del resto, proprio il suo creatore, Georges Simenon, fa del cibo, in tutte le sue opere e non solo nei romanzi del suo alter ego Maigret, uno dei temi più significativi e privilegiati. Ma non si tratta di una moda, così cara a tante espressioni letterarie o mediatiche dei nostri tempi. Il cibo per Simenon è collocato nello spazio, nei ricordi, nei legami e nelle proprie origini. Il cibo come espressione di una regione o di una località, come elemento di una tradizione familiare, come prodotto di una cucina semplice in cui rientra a buon titolo anche una certa «buona cucina» francese.
Maigret/Simenon e il cibo, dunque; ma anche le ricette «raccolte» dall’amico gastronomo e giornalista Robert J. Courtine, nell’elaborazione attuale, sapiente e un po’ ironica, dello chef Andrea Stoppari; la sede prestigiosa e intrigante del Restaurant Savoy (quasi a richiamare l’atmosfera degli hotel parigini di alcune inchieste del Commissario); l’opportunità di abbinare una serie di vini della Loira di piccole realtà del «buono, pulito, giusto»; la scoperta di un Presidio Slow Food francese (le lenticchie bionde di Saint-Flour). Tanti spunti, tanti elementi, il sottofondo musicale degli chansonniers, per una serata conviviale unica e irrepetibile all’insegna del lento e gustoso scorrere del tempo: quello del fare cucina come del condurre un’inchiesta …
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L’anatra all’arancia si dà delle arie (da «Anatra all’arancia», Maigret si difende)
Mi è caduta la Quiche Lorraine di Maigret (da «Quiche Lorraine», Maigret e il cliente del sabato) abbinato a DOMAINE DE LA GARRELIÈRE (RAZINES), CUVÉE «CENDRILLON» 2013
La cipolla si fa liquida e dorata (da «Zuppa di cipolle gratinata», Maigret e l’affare Picpus) abbinato a DOMAINE SÉBASTIEN DAVID (ST. NICOLAS DE BOURGUEIL), CUVÉE «HURLUBERLU» 2013
Filetto di maiale vs lenticchia bionda di Saint-Flour – Presìdio Slow Food – (da «Arrosto di maiale con lenticchie», Il cliente più ostinato del mondo) abbinato a DOMAINE JAULIN PLANSANTIN (CRAVANT LES COTEAUX), CUVÉE «L’ENFER» 2012
Torta di mele all’odore di caffè (da «Torta di mele», Maigret ha un dubbio) abbinato a FAMILLE DUPONT, CALVADOS «ORIGINAL» PAYS D’AUGE
Luogo, data e ora
Sabato 27 febbraio 2016, ore 20.00
Savoy Restaurant, Riva del Mandracchio 4, Trieste
Contatti e prenotazioni
Prenotazione obbligatoria entro lunedì 22 febbraio 2016 (fino a esaurimento dei posti) a slowfoodtrieste@gmail.com
Per informazioni anche 347 8213656.
Costo di partecipazione
Il costo della serata è di 44 euro per i Soci Slow Food (è possibile associarsi a Slow Food anche in occasione della serata) e di 50 euro per i simpatizzanti.